sabato, febbraio 04, 2006

Mindrafting


Ma come STOP?!?!
Secondo me il flusso di coscienza (intendo il flusso in sè, non lo stile letterario, ma anche quello) è un modo incredibile di elaborare ogni singolo riverbero del mondo esterno sul nostro soggiorno/salotto interiore!
E' bello abbandonarsi ai pensieri e lasciarli fluire, e poi cercare di risalire la corrente, tentando di tornare al pensiero o sensazione scatenante.. è un esercizio (anche se "esercizio" è una parola alquanto fastidiosa) che faccio spesso e che mi affascina ogni volta...

Ritornando invece al nostro malcapitato X, hai ragione, nessuno gli dà una spiegazione, ma forse perchè gli altri non se ne rendono nemmeno conto, forse trovano faticoso dover cercare un modo "simpatico" per fargli capire che così non va, o forse semplicemente non gli interessa. Creano branco e, nell'ottica del branco, chi non si omologa non è sempre visto come un arricchimento, è solo un brandello dello sfondo, ed è irrilevante che ci sia o non ci sia...

Magari, in un'ottica forse meno tragica, è solo che cercare di dire a qualcuno che un atteggiamento non funziona, non è facile. Si teme di sembrare arroganti, di essere invadenti.
E poi, molto spesso, l'ipotetico - ma nemmeno troppo - X non ha nessuna voglia di stare a sentire quello che gli altri hanno da dire, forse perchè è stato ferito/a troppe volte? perchè è a sua volta arrogante?

Chissà..
ora sono distratta dall'idea del risalire la corrente...

4 commenti:

Anonimo ha detto...

... questa volta è facile... iniziò tutto con una telefonata alla quale un "parrocchiano" decise di non rispondere! ;)

buon BIANCO sabato a tutti

Anonimo ha detto...

... mi stavo chiedendo... dove hanno inizio le parrocchiette? Qual'è la causa scatenante? Da un errore del malcapitato X? O forse dal desiderio del branco di identificare una vittima da sbranare? è la sopravvivenza? o puro divertimento? o forse noia?

Lajey ha detto...

Non sono neanche sicura che il branco parrocchiante si accorga di avere una vittima designata..
Ma credo che il "divertimento" e la noia abbiano (purtroppo?) un ruolo fondamentale...

In fondo non siamo stati tutti, volenti o nolenti, un po' parrocchianti?

ha detto...

E' un po' il vecchio binomio vittima-carnefice. Tutti noi abbiamo ricoperto almeno una volta entrambi i ruoli. Secondo me c'è però una differenza sostanziale tra discriminare/isolare e chi prende le distanze da qualcuno con cui non si crea reale sintonia. Questo atteggiamento (mi riferisco al secondo esempio) può nascere parallelamente in più persone, magari già appartenenti ad un piccolo "gruppo", e così si crea il fenomeno di cui stiamo parlando... Questo non mi spaventa nè mi stupisce, perchè (anche se è retorico dirlo) "è la vita" (nessuno pensa che si possa convivere TUTTI, proprio TUTTI insieme in armonia, no? E' impensabile. Certi rapporti non funzionano e bisogna starci), ma continua a disgustarmi la cattiveria della VERA emarginazione. Questo sì. E una cosa che mi ha sempre inquietato è quanto questo fenomeno sia presente nell'infanzia.